leggende laghi trentino alto adige

Le leggende dei più bei laghi del Trentino Alto Adige

Blu, verde smeraldo, azzurro, rosa, rosso. Esistono laghi di tantissime colorazioni diverse, ma vi siete mai chiesti che cosa ci sia dentro i laghi? Salamandre, pesci, rane, alghe, ninfee, ma anche tante storie. Molti laghi del Trentino Alto Adige sono legati infatti a delle bellissime leggende. Se amate la montagna, sapete che è terreno fertile per l’immaginazione e la magia: molte creature fantastiche sono connesse alla natura. Nei libri vivono in luoghi come boschi e foreste, magari tra i rami degli alberi, tra le corolle dei fiori o sotto il cappello dei funghi; oppure nelle grotte o nei corsi d’acqua. Conoscete le leggende dei più bei laghi del Trentino Alto Adige? Oggi vi porto a scoprire proprio alcuni tra i laghi più belli e “magici” della regione!

La leggenda del lago di Misurina

Il lago di Misurina si trova in Cadore, in provincia di Belluno. Chi troppo vuole, nulla stringe: la leggenda del lago di Misurina potrebbe così sintetizzarsi. Al centro della leggenda troviamo infatti Misurina, figlia del re Sorapiss, governatore delle terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. La bambina, in seguito alla morte della madre, era diventata molto capricciosa e il padre pur di farla felice l’accontentava in ogni richiesta. Una volta venuta a conoscenza dell’esistenza di una fata sul Monte Cristallo e del suo specchio magico che dava il potere di leggere i pensieri di chiunque si specchiasse, Misurina supplicò il padre di donarglielo. Andarono insieme dalla fata che era riluttante a consegnare il suo specchio nelle mani di una bambina capricciosa e pose così una condizione. Dato che il suo giardino sul Monte Cristallo appassiva per via dell’eccesso di sole, chiese, in cambio dello specchio, che Sorapiss venisse trasformato in una montagna così da fare ombra ai suoi bellissimi fiori. Misurina e il re accettarono e Sorapiss cominciò a trasformarsi in una montagna. La bambina si trovò così improvvisamente sulle braccia possenti della montagna e guardando in basso da quell’altezza fu travolta dalle vertigini. Precipitò nel vuoto e morì. Sorapiss prima di trasformarsi completamente nel monte pianse fino a formare due ruscelli. Questi si raccolsero a valle e diedero vita al lago di Misurina. Lo specchio della fata cadendo dalle mani della bambina si ruppe in mille pezzi che ancora oggi donano al lago dei magnifici riflessi.

La leggenda del lago di Braies

Il lago di Braies si trova in Val di Braies in provincia di Bolzano ed è uno dei più famosi laghi del Trentino Alto Adige. Secondo la leggenda, una popolazione di selvaggi abitava tra queste montagne. Si trattava di gente pacifica che possedeva numerose pietre preziose e oro. Avevano così a cuore questi minerali e pietre per la forza e l’energia che davano loro, più che per il loro valore. Un giorno dei pastori iniziarono a fare pascolare il gregge in queste zone e la tribù volle omaggiarli con degli oggetti preziosi che avevano realizzato. I pastori, anziché essere riconoscenti e felici del bel gesto, iniziarono a pensare a come derubare i poveri selvaggi. Cominciarono così numerosi furti ai danni della tribù che, per proteggere l’oro, scelse di scavare le sorgenti per aumentarne la portata. Nacque così il lago di Braies al centro della vallata per separare il territorio dei selvaggi da quello dei pastori. Nelle sue profondità vennero nascosti i tesori che ancora oggi danno il colore splendente al lago.

La leggenda del lago di Tovel

Il lago di Tovel si trova in Val di Non, in Trentino. La leggenda del lago di Tovel narra la storia della bellissima principessa Tresenga, unica figlia del re di Ragoli. Sebbene avesse numerosi pretendenti, la principessa promise al popolo di non sposarsi mai. Il matrimonio con il re di un altro regno avrebbe infatti comportato la perdita di ogni ricchezza per il suo popolo. L’arrogante re di Tuenno, Lavinio, non accettò però il suo rifiuto. Fu così che marciò su Ragoli: la principessa Tresenga e il suo popolo non si arresero e, piuttosto che sottomettersi al tiranno, scelsero di rispondere all’attacco.  Purtroppo l’esercito di Tuenno era molto agguerrito e proprio in prossimità del lago di Tovel si tenne una sanguinosa battaglia. Il sangue della principessa e del suo popolo si riversò nelle acque del lago che diventò di colore rosso scuro.

La leggenda del lago di Antermoia

Tra i più bei laghi del Trentino Alto Adige, non può mancare il lago di Antermoia, sul Massiccio del Catinaccio, in Val di Fassa. Avete mai sentito parlare della leggenda di questo lago dalla forma a cuore? C’era una volta Oswald von Wolkenstein, un giovane innamorato della musica sul qual incombeva un incantesimo: ogni volta che provava a suonare uno strumento musicale, questo si rompeva tra le sue mani.  Per questo motivo venne soprannominato Mani di ferro. Solo un immenso dispiacere avrebbe potuto rompere il sortilegio. Un giorno Oswald incontrò un’affascinante saliga, una delle dolci creature che popolavano il bosco. Nacque una bellissima storia d’amore, ma la ragazza aveva posto una condizione: Oswald non avrebbe mai dovuto conoscere il suo nome, né tanto meno pronunciarlo. Sul calare della sera, mentre Oswald camminava nel bosco, vide dei Cristannes seduti intorno al fuoco. Sapeva che questi conoscevano ogni segreto e, spinto dalla curiosità, rimase ad ascoltarli nascosto dietro gli alberi. Fu allora che scoprì il nome della sua amata: Antermoia. Quando rivide la ragazza, Oswald non riuscì a trattenersi e pronunciò il suo nome. Come per magia, sotto i piedi di Antermoia sgorgò un rivolo d’acqua che l’avvolse fino a formare un lago.  In quel momento l’incantesimo si spezzò, così come la felicità di Oswald. Il giovane cominciò così a viaggiare e a suonare per il mondo, avvolto da una tristezza senza fine. In questo articolo vi spiego come raggiungere il lago di Antermoia!

La leggenda del lago di Carezza

Il lago di Carezza si trova in Val d’Ega, in provincia di Bolzano, e viene chiamato anche lago dell’arcobaleno. Il nome risale a un’antica leggenda. La leggenda racconta di Ondina, una ninfa che viveva proprio nelle profondità di questo lago. Il mago Masarè non riuscì a resistere al fascino di Ondina e, quando sentì il suo canto melodioso, se ne innamorò. Come conquistare il cuore della ninfa? La strega Lanwerda gli suggerì di travestirsi da venditore di gioielli e di creare con le pietre preziose un arcobaleno che andasse dal Catinaccio fino al Latemar, così che Ondina si avvicinasse alla riva per ammirarlo. Il mago diede vita ad un fantastico arcobaleno, ma dimenticò di travestirsi e corse incontro all’amata. Ondina lo vide e si spaventò immergendosi subito nelle acque del lago, per non risalire mai più. Il mago, disperato, buttò i gioielli che formavano l’arcobaleno nell’acqua. Questo sarebbe il motivo per cui il lago risplende ancora di tutti i colori dell’arcobaleno.

Fotografie Pixabay

Nessun commento

Lascia un commento