05 Apr Parco Rossi a Santorso, un giardino romantico ai piedi del Monte Summano
C’è un luogo ai piedi del Monte Summano che unisce natura, storia e architettura: è Parco Rossi a Santorso, in provincia di Vicenza.
Un parco magico che ricorda la forma di un drago, ARAC. Il nome di questa bestiola fantastica, che vi guiderà alla scoperta di Parco Rossi, non è altro che l’acronimo dell’imprenditore Alessandro Rossi e dell’architetto Antonio Caregaro Negrin che hanno pensato e progettato il parco, tra il 1865 e il 1884. Al suo interno troverete infatti numerosi elementi tipici dei giardini ottocenteschi. Oltre a essere la casa di piante secolari ed esotiche, Parco Rossi fa parte di un sistema complesso che comprende anche Villa Rossi.
Oggi vi porto a scoprire Parco Rossi a Santorso, una piccola oasi di pace e serenità tra storia e natura.
Visitare Parco Rossi a Santorso, quando la natura è inclusiva
Attualmente Parco Rossi è chiuso per lavori di restauro previsti dal PNRR. Di norma però il Parco apre da marzo ad ottobre per cui segnatevi questo luogo magico tra le gite fuoriporta da fare a Vicenza.
Fin dall’ingresso, Parco Rossi si rivela uno spazio accogliente e accessibile a tutti. Il Parco è capace infatti di garantire un’esperienza di visita a bambini, adulti, anziani, stranieri e persone con disabilità motoria o sensoriale. Grazie a un sistema di bluetooth beacon lungo il percorso e una app in italiano, inglese e LIS, è possibile fare un’esperienza visiva, tattile e uditiva.
Sulla sinistra troverete subito una mappa multisensoriale, con informazioni sul luogo e istruzioni per la visita. Potrete scegliere di esplorare il parco nella sua completezza, lungo il percorso Labirinto, oppure di seguire il Filo d’Arianna. Quest’ultimo è un sentiero più corto, ma sicuro e accessibile a tutti.
L’ingresso al Parco Rossi di Santorso è gratuito.
Alla scoperta del parco a forma di drago in provincia di Vicenza
Sarete accompagnati nella visita di Parco Rossi da Arac. Il draghetto vi farà da guida attraverso 19 tappe multimediali alla scoperta della storia del parco e del suo committente, ma anche dei tanti alberi e piante che qui vi dimorano.
Grazie agli audio racconti disseminati nel Parco, conoscerete piante e alberi provenienti da ogni parte del mondo, come il tassodio, il pino himalayano, il cipresso del Portogallo, la tuia e molte altre. Non solo, potrete esplorare anche gli elementi architettonici del Parco, come il tempietto rotondo con all’interno il grande acquario a parete.
Perché un piccolo drago come guida? Perché se si guarda la pianta del Parco sembra proprio un animale fantastico! Il suo perimetro e la posizione dei principali elementi architettonici e naturali disegnano il profilo di Arac:
“La sua bocca è un laghetto circondato da radici che sembrano denti aguzzi, ha un acquario sul naso, una vasca d’acqua circolare per occhio e come sopracciglio una galleria con strette scalette che conducono a Villa Rossi che rappresentano il cornetto di Arac. Sulla fronte ha una cresta di rocce e cascatelle sull’orecchio ha una trifora al posto dell’ombelico c’è la Grotta dei camosci e in fondo alla coda c’è la vecchia Casa del custode”.
Se desiderate invece essere accompagnati da un guida in carne e ossa, potete contattare direttamente il Parco per organizzare una visita guidata di gruppo.
Quando sono venuta a Parco Rossi, ero incinta di Bianca e Tobia e cercavo un luogo poco distante da Vicenza dove trovare pace e tranquillità. Le cicale hanno accompagnato la nostra visita, gli alberi ci hanno protetti dal caldo di luglio e le citazioni scolpite sul legno sparse per il Parco ci hanno arricchito l’anima, regalandoci una mattinata indimenticabile. Ancora una volta, la natura mi ha donato ciò di cui avevo bisogno.
Se siete in zona, vi consiglio anche il Sentiero di Fiaba da fare sull’Altopiano del Tretto o l’escursione al Monte Novegno!
Fotografie e testo © Anna Roscini | Riproduzione vietata
Nessun commento