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Il sentiero Excalibur a Tonezza del Cimone: una facile passeggiata per bambini

Miti, leggende, creature magiche, boschi incantati: fin da piccola ho sempre avuto un debole per il fantastico. Se anche voi avete sognato almeno una volta di diventare i protagonisti di un’avventura sorprendente in un mondo popolato da alberi maestosi e creature fantastiche, allora c’è una passeggiata che fa proprio al caso vostro. Il sentiero Excalibur a Tonezza del Cimone vi porterà alla scoperta della leggendaria spada nella roccia. Sarete voi i nobili cavalieri destinati ad estrarla?

Come raggiungere il punto di partenza della passeggiata

Il percorso didattico naturalistico Excalibur si trova nell’altopiano di Tonezza. Si tratta di un’escursione molto semplice che si snoda tra secolari faggi, abeti e larici. La passeggiata è adatta anche alle famiglie con bambini perché non presenta particolari dislivelli e si svolge su facili sentieri nel bosco e nei pascoli.

Per arrivare al punto di partenza, una volta giunti a Tonezza, prendete la statale che conduce a Folgaria. Sorpassate la caserma dell’aeronautica e girate per la strada che scende sulla sinistra in Contrà Sella. Lasciate la macchina nel parcheggio vicino a Baita Pontara. L’imbocco del sentiero è proprio lì vicino e per tutta camminata troverete dei cartelli in legno con la scritta gialla “Excalibur” per indicarvi la direzione da seguire. Il primo tratto è quello in mezzo ai pascoli per cui è difficile sbagliare.

Una montagna incantata: a Tonezza una spada nella roccia

Durante il percorso, incontrerete diversi pannelli informativi. Si parte dalle dolci linee del paesaggio, dove all’inizio della primavera, il croco riveste come un mantello bianco le verdi distese dei pascoli, per proseguire fino al vecchio rustico che si specchia in una piccola pozza d’acqua insieme ad un secolare faggio. Il Baito delle Coste, questo il nome del rustico che incontrerete lungo il cammino, è costituito da una parte bassa adibita a stalla, dove le mucche venivano radunate la sera al ritorno dal pascolo. Nella parte sovrastante, rappresentata dal fienile, veniva riposto il fieno raccolto durante l’estate.              

Subito dopo entrerete in un ampio e luminoso bosco di larici, che un tempo era percorso dal bestiame per raggiungere i pascoli della zona. Qui il sentiero risulta delimitato da ambo le parti da vecchi muretti a secco costruiti con pietre ricavate in loco.        

Continuate a camminare fino a Contrà Vallà, una piccola contrada che risale al 1860. Forse è stata l’acqua, limpida e pulita, o forse la terra, fertile per coltivare segala, patate, orzo e fagioli, a convincere pastori ed alberi a piantare qui salde e forti radici. 

Arriverete dunque alla Valle dei Ciliegi, dove i pascoli accolgono ancora oggi le radici dei vecchi ciliegi. Queste piante un tempo erano utilizzate dalle foglie alle radici. I frutti venivano mangiati insieme alla polenta, le foglie date alle mucche, i rami usati come legna da ardere e il tronco lavorato per la fabbricazione dei mobili.    

Non dimenticate poi la visita al fortino, costruito sulla roccia dall’esercito austro-ungarico che invase l’altopiano di Tonezza il 15 maggio 1916. Il fortino è raggiungibile attraverso uno stretto sentiero, posto tra le due diramazioni che portano una alla cava e l’altra alla sorgente.     

La stazione successiva vi porterà alla scoperta di antiche cave, raggiungibili percorrendo il sentiero che si snoda a sinistra del fortino attraverso un bosco di faggi e abeti. Poco distante, troviamo anche la sorgente Canaletto, un tempo fonte preziosa di acqua per gli abitanti di Contrà Vallà.       

Superata la Valle dei Ciliegi, il sentiero prosegue in leggera salita fino ad arrivare in prossimità di una trincea, che risale all’epoca della Grande Guerra.        

C’è infine l’incontro con un fitto bosco di faggi: il sottobosco della faggeta ospita, nelle diverse stagioni, differenti specie di fiori. Da febbraio a marzo fanno la loro comparsa il bucaneve, il campanellino, e più tardi la pervinca; da aprile a giugno, la veccia e il nido d’uccello. Durante l’estate, l’ampia copertura fogliare della faggeta prepara l’ambiente del sottobosco per accogliere il ciclamino.

Il percorso ad anello, senza la deviazione per le cave, il fortino e la sorgente, è lungo 2,5 km. Lungo il sentiero sono presenti numerose panchine dove potere sostare.

Fotografie © Anna Roscini | Riproduzione vietata

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