20 Giu Escursione alla Valle dei mulini di Mossano e alla grotta di San Bernardino
La Valle dei mulini di Mossano è un’oasi immersa nel verde che conserva le tracce di un passato lontano. Un tempo si raggiungeva Mossano con i propri muli e sacchi da tutti i paesi vicini per fare macinare la farina. Oggi la Valle dei mulini è un luogo incantevole dove potere passeggiare al fianco del ruscello che alimenta i mulini restaurati e scende direttamente dai Colli Berici. Lo scorrere dell’acqua ha un potere rilassante e tra piccole cascate d’acqua e una rigogliosa vegetazione, questa escursione ci porterà a scoprire due dei dodici mulini che lavorarono incessantemente fino a metà degli anni ’90.
La valle dei Mulini di Mossano: una delle più belle passeggiate sui Colli Berici
Una volta arrivati a Mossano lasciamo l’automobile nel parcheggio gratuito in via Capitello. Ci incamminiamo verso via Calbin. Proseguiamo in discesa sulla strada asfaltata per circa 300 m e poi svoltiamo a destra in Contrà dei Munari. Ben presto vi ritroverete a camminare di fianco al torrente in un ambiente da fiaba. I cartelli informativi vi porteranno a conoscere la storia di ben quattro mulini, anche se ne potrete vedere solo due in azione.
Il mulino Mastega è stato costruito nel 1400 e ristrutturato negli anni ’70. L’opificio idraulico, prima di essere trasformato in abitazione, ha conosciuto un lungo periodo di abbandono poiché l’attività molitoria venne chiusa intorno agli anni ’50. Mulino Maito fu costruito nel 1150 e poi restaurato nel 1884. Questo opificio si serviva di due ruote e l’acqua vi arrivava per caduta. Mulino Mucchietto è stato restaurato solo di recente, infatti per moltissimi anni l’edificio è vissuto in stato di totale abbandono.
Per raggiungere il mulino, i carri che necessitavano di avere la farina macinata dovevano risalire lungo la stretta strada che oggi percorriamo. La ristrutturazione del mulino Dalla Pozza risale agli anni ’70. L’opificio poteva contare sul lavoro di due ruote: la prima riceveva l’acqua direttamente dallo “Scaranto” per spinta, mentre la seconda per caduta dalla roggia.
Percorriamo il sentiero che passa di fianco all’ultimo mulino e dopo alcuni scalini ci ritroviamo in via Barre.
Escursione ad anello sul sentiero 81 fino alla grotta di San Bernardino
A questo punto abbiamo due soluzioni:
- svoltare a destra e percorrere via Giuseppe Garibaldi fino all’incrocio con via Capitello dove abbiamo lasciato l’automobile.
- imboccare il sentiero 81 al di là della strada. In questo modo percorreremo un’escursione ad anello di 10 km della durata di circa 4 ore e mezza con 400 m di dislivello. Si tratta di un’escursione abbastanza impegnativa che si svolge principalmente in mezzo al bosco con brevi tratti asfaltati. La prima parte del percorso ci porta a salire rapidamente in mezzo agli alberi, finché non sbuchiamo su grandi prati soleggiati. Si comincia poi a scendere piano piano nuovamente sotto l’ombra degli alberi su ampio sentiero. Lungo l’itinerario incontreremo delle pozze d’acque, i covoli e la famosa grotta di San Bernardino. Si tratta di una cavità carsica lunga una trentina di metri e larga dieci. Questa grotta fu utilizzata come riparo fin dal Paleolitico dall’uomo di Neanderthal e frequentata anche dall’orso delle caverne. In età più recenti la grotta di San Bernardino diventò un eremo e, in caso di necessità, un rifugio. Quando venne a Vicenza nel 1423, Bernardino da Siena si ritirò in eremitaggio presso questa grotta, che da lui prese il nome. Si può entrare nell’eremo solo durante le visite organizzate.
Fotografie © Anna Roscini | Riproduzione vietata
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